Famiglia: Cannabaceae
Altri nomi del Luppolo :
Asparagina, bertüçi, bruscandolo, lavertin, loertis, lopal, lopola, luartis, luperi, lupola, luppele, luppiun, luvertin, orticaccio, reverdixe, tavarini, urtizon, vartis, vertuxi, vidisone, viticedda, votticella
Descrizione:
Il luppolo è una pianta erbacea perenne decidua con un grosso rizoma carnoso da cui si sviluppano fusti erbacei che possono svilupparsi, attorcigliandosi su qualsiasi sostegno trovino nelle vicinanze, fino a raggiungere un’altezza di circa sette metri.
I lunghi e flessibili fusti del luppolo, vuoti internamente, sono ricoperti all’esterno da piccole spine grazie alle quali si aggrappano a qualsiasi sostegno. Questi fusti che si avvolgono a spirale, girando sempre in senso orario, consentono alla pianta di sollevarsi da terra.
Le foglie del luppolo, dai margini fittamente dentati, sono irregolari, presentano infatti da tre a cinque lobi ovali-ellittici con l’apice acuto, e sono ruvide al tatto; normalmente sono opposte, solo quelle delle infiorescenze femminili sono alterne;
I fiori maschili e quelli femminili, di colore verde giallastro, crescono su piante distinte: quelli maschili sbocciano in piena estate, riuniti in una pannocchia all’apice dei rami, formati da cinque tepali e cinque stami. Quelli femminili sono situati a due a due all’ascella di brattee simili a piccole foglie, formanti i caratteristici coni che rende la pianta del luppolo inconfondibile, ricoperti da una polverina gialla resinosa che deriva dalle ghiandole resinifere che contengono la luppolina che conferisce alla pianta un aroma ed un sapore unico.
I più ricercati, in quanto utilizzati dall’industria della birra, sono i fiori femminili.
I frutti sono degli acheni subrotondi, di color cenere, avvolti dalle brattee accresciute; queste hanno la superficie tappezzata da numerose ghiandole secernenti una sostanza resinosa gialla.
Quando i frutti sono maturi le brattee assumono una consistenza cartacea e si prestano ad essere usati nelle composizioni di fiori secchi o nelle ghirlande
Dove si trova:
Il luppolo predilige ambienti freschi e terreni fertili e ben lavorati. Cresce da maggio ad agosto spontaneamente in quasi tutta la penisola italiana sulle rive dei corsi d’acqua, lungo le siepi, ai margini dei boschi, dalla pianura fino ad un’altitudine di 1.200 metri se il clima non è troppo ventoso ed umido. La sua presenza è molto comune nell’Italia settentrionale.
Parti utilizzate:
Del Luppolo si utilizzano solo i coni femminili che vengono raccolti senza il picciolo, essiccati e quindi battuti per ricavarne la luppolina sotto forma di granelli. Questi granelli sono poi conservati in luoghi bui per un tempo limitato.
Per uso alimentare si utilizzano i giovani germogli apicali.
Tempo di raccolta e conservazione:
In primavera, verso aprile, si raccolgono le cime dei germogli laterali, che sono un cibo apprezzato dai buongustai; solitamente su ogni pianta si riescono ad effettuare due raccolti. Le foglie più tenere di ogni cespo possono venir aggiunte alle minestre; i fiori si raccolgono all’inizio dell’autunno, quando sono giunti a maturazione; i lunghi steli, da usare per intrecciare ghirlande o canestri, si tagliano nel tardo autunno.
Fiori, foglie e gambi, perché si possano conservare, vanno essiccati. I fiori vanno poi usati entro qualche mese, altrimenti assumono un aroma sgradevole.
I coni femminili si essiccano in un unico strato in luogo ombroso e aerato, rimuovendoli spesso; si conservano poi in recipienti di vetro al riapro dalla luce.
Come si coltiva:
Il luppolo può venir coltivato anche in vaso e anche in casa, ma in queste condizioni raramente giunge alla fioritura
Principi attivi:
I componenti principali del luppolo sono una resina ed un olio volatile. Nella resina è presente umolone, umolinone, adumolone e preumolone, mentre nell’olio essenziale sono presenti B -mircene, Dipentene, Alfacariofilene, Farnesene, Sesquiterpene Acrilico, Alcool Sesquiterpenico, Etere Folico, Formaldeide, Metilnonilchetone, Acidi Liberi ed esterificati. Inoltre sono stati identificati flavonoidi ed antociani, proteine, amidi, glucidi, fitosterine, alcool cetilico, acido para -amino -benzoico e fitoestrogeni.
Proprietà:
Il luppolo ha proprietà aperitive, digestive, spasmolitiche, sedative del sistema nervoso centrale e della sfera sessuale, antinfiammatorie e antibatteriche delle vie urinarie. Secondo la tradizione popolare entra nelle tisane amaro-toniche per stimolare i processi digestivi e nelle tisane sedative per conciliare il sonno e per attenuare il nervosismo e l’ipereccitabilità.
Questa pianta infatti possiede non indifferenti proprietà sedative del sistema nervoso ed è stata per questo fin dai tempi più antichi impiegata nella preparazione di cuscini a scopo nervino e coadiuvante del sonno.
Inoltre si è sempre ritenuto che questa particolare rampicante possedesse principi che in un modo o nell’altro agissero sulla sfera sessuale, o inibendo la libido e gli istinti sessuali o al contrario stimolandoli, da qui la leggenda sulle giovani donne che raccoglievano questa pianta nei boschi. Studi recenti hanno comunque dimostrato che il Luppolo è in grado di agire sugli ormoni favorendo l’attività riproduttiva.
In conseguenza dei contenuti dell’olio essenziale e di sostanze fitoormonali, il luppolo risulta efficace sulla crescita dei capelli, stimolando le funzioni metaboliche dei tessuti superficiali del cuoio capelluto.
La medicina cinese, utilizza il Luppolo come rimedio digestivo e per il trattamento della lebbra, tubercolosi e dissenteria, affezioni intestinali
Le pomate di luppolo sono utilizzate per il trattamento di piaghe che cicatrizzano male, infatti tali creme hanno proprietà antipruriginose, e blandamente anestetiche.
Studi clinici hanno indicato che i composti, detti flavonoidi, hanno aiutato a inibire un enzima chiamato citocromo P450 che può attivare il processo del cancro. Gli scienziati della Oregon State University hanno anche scoperto che alcuni dei flavonoidi aiutavano a rafforzare l’impatto di una classe di enzimi, chiamati quinoni redictase, che possono bloccare le sostanze cancerogene che sono già state attivate.
Una mela al giorno, secondo la tradizione popolare, leva il medico di torno. Adesso, secondo un team di ricercatori giapponesi sul cancro, anche una pinta di birra con la bistecca alla griglia potrebbe essere un’idea non così malvagia.
La tisana di luppolo è raccomandata per diarrea nervosa, insonnia e agitazione. Impacchi di luppolo sono usati per ascessi, scottature, tumori e dolori.
Il miele con luppolo è eccellente per la bronchite. Per via esterna le applicazioni topiche alleviano i dolori reumatici e artritici.
E’ utile in preparati per pelli rugose e per le infiammazioni cutanee.
Preparazione e uso:
L’infuso dei fiori di luppolo, versato nell’acqua del bagno, esercita un’azione rilassante.
L’infuso dei coni del luppolo ha proprietà calmanti ed è quindi indicato per alleviare i disturbi della vescica come per favorire il sonno, inoltre stimola l’appetito e favorisce la digestione.
La tisana di luppolo è raccomandata per diarrea nervosa, insonnia e agitazione
Impacchi di luppolo sono usati per ascessi, scottature, tumori e dolori.
Il miele con luppolo è eccellente per la bronchite.
Infuso :
1-2% per via interna
Tisana sedativa:
40 gr di fiori di luppolo
20 gr di fiori di lavanda
20 gr di fiori di tiglio
20 gr di foglie di melissa
Lasciare in infusione un cucchiaio in una tazza d’acqua per 10 minuti.
Cosmesi :
Si usano le infiorescenze femminili per la preparazione di creme nutrienti e ristrutturanti
Notizie e curiosità:
Humulus dal latino humeo = essere umido, perché la pianta preferisce il suolo umido. Lupulus: diminutivo di lupus salicarius (Plinio), perché attorcigliandosi la pianta attorno ai giovani salici, che crescono nei luoghi umidi, ne ostacola la vegetazione e li fa morire, anche perché esaurisce il terreno.
Il luppolo è universalmente conosciuto come aromatizzante e conservante naturale nella birra.
La scoperta che dal luppolo si ricava una bevanda alcolica la fecero gli Slavi nell’antichità, ma solo nel Medioevo si iniziò a usarlo per aromatizzare la birra. Il successo fu travolgente: nel VII secolo il padre ci Carlo Magno, Pipino, regalava ai monaci dell’abbazia di Saint Denis di Parigi le sue colture di luppolo, che era da tempo coltivato presso i conventi, forse per il suo effetto sedativo del desiderio sessuale…
La tradizione popolare consiglia di dormire su un guanciale imbottito di coni di luppolo se si soffre d’insonnia. Anche gli indiani d’America utilizzavano il luppolo come sedativo.
La coltivazione del luppolo in Italia fu introdotta, a partire dal 1847, dall’agronomo Gaetano Pasqui di Forlì, che promosse anche una fabbrica di birra in attività già dagli anni ’60 dell’Ottocento.
Il Luppolo in cucina:
In cucina si utilizza solo la parte apicale del rametto, i primi 10-15 centimetri.
Dai tempi antichi i germogli primaverili del luppolo (hanno un sapore un po’ amarognolo) vengono consumati come fossero asparagi per questo spesso vengono chiamati “asparagi selvatici”; sono ottimi anche in un risotto o mescolati a una frittata. Ora non vengono più venduti nei mercati, ma ognuno può raccoglierli da sé durante una passeggiata in campagna.
I germogli sono ottimi nelle insalate, possono essere fritti o uniti a minestre e risotti, o alle bevande.
Si possono anche far lessare per 5-10 minuti, condire con olio, sale e limone.
A differenza della maggior parte dei germogli utilizzati per uso culinario, i getti di luppolo selvatico sono tanto più gustosi quanto più sono grossi.
AVVERTENZA
Il Luppolo, va comunque evitato in allattamento e gravidanza.
Per la presenza di estrogeni, non va dato alle donne con cancro alla mammella estrogeno-dipendente e mastectomizzate, non va somministrato agli epilettici, alti dosaggi inducono nausea, cefalea e vertigini, ha sostanze estrogene e può diminuire la libido, si segnalano effetti allergici respiratori in seguito alla manipolazione dei fiori riuniti in coni.
Evitare la contemporanea somministrazione con alcool e farmaci ad azione sedativa, come gli psicofarmaci , possibile interferenza con le terapie ormonali per l’effetto estrogenico.
I coni freschi del Luppolo possono provocare irritazione alla pelle.
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