Achillea (Achillea millefolium)

Famiglia: Asteraceae (Compositae)
Altri nomi dell’achillea:
Cent pied, erba de feridas, erba dei somari, erba dei tagi, erba del soldato, erbe del marchese, erba pennina, millefoglie, millefiori, sanguinella, stagnadora, stagnasangue
Descrizione:
Pianta perenne, fusto eretto, duro, lanoso; da 30 a 70 cm. Foglie pelose, molli, 5-15 cm in lunghezza, lanceolate, bi-, tri-pennatosette in segmenti lineari corti e sottili. Foglie basali lunghe e picciolate, foglie superiori corte e sessili. Le infiorescenze sono numerose, bianche o rosa, 4-6 mm in diametro (maggio-ottobre), in corimbi terminali densi ad ombrello, quelli del centro a tubo, 4-5 ligule larghe, corte, tridentate, lunghe quanto larghe; l’involucro è ovoide con molte brattee sovrapposte, rigide ed oblunghe. Frutto: acheni biancastri di 2 mm. Sapore agro, amaro.
Dove si trova:
Nativa dell’Europa, l’Achillea millefolium cresce nelle regioni temperate in tutto il mondo fino a 2500 metri. Preferisce luoghi assolati, praterie, margini dei viottoli e delle ferrovie; predilige terreni aridi, pietrosi ed acidi.
Parti utilizzate:
Fiori, estremità fiorite, i fusti
Tempo di raccolta e conservazione:
Il periodo migliore per la raccolta è la piena estate, quando cominciano ad essiccare sia le foglie che i fiori: questi vanno raccolti proprio quando il sole è cocente e il loro potere aromatico e terapeutico è massimo.
Una volte essiccate all’ombra le foglie e i fiori di achillea si conservano in scatole o vasi a chiusura ermetica.
Principi attivi:
Tannini, flavonide (rutina), olii essenziali, sequiterpeni, steroli, principi amari (achillina), acido achilleico, acidi organici, mucillagini, fosfati, sali di potassio.
Proprietà:
Antispasmodica, amaro-tonica, coleretica, antibatterica, astringente, cicatrizzante. E’ utilizzata contro le turbe gastro-intestinali, dismenorrea ovvero dolori mestruali, esternamente per dolori pelvici facendo dei semicupi, per le ulcere varicose, per le emorroidi, per le ferite, gli azuleni, riassorbe i focolai di infezione, con azione batteriostatica.
È una pianta utilissima per calmare gli spasmi uterini, nella cura delle malattie nervose, dell’asma. Viene inoltre usata per arrestare qualsiasi emorragia esterna ed interna, utilizzandola in decotto o in infuso oppure applicandola, tritata finemente, sulle ferite o sulle piaghe. Frena le diarree, favorisce le funzioni urinarie ed è un potente antiemorroidale.
Preparazione e uso:
Uso interno:

Infuso:
Mettere 30-50 g di achillea da pianta essiccata o 200 g di achillea fresca in 1 litro d’acqua per alcuni minuti, quindi filtrare. Si dimostra utile contro un sudorazione eccessiva.

Vino di achillea:
Porre a macerare 50 g di achillea (sommità fiorite) per 10 giorni in 1 l di vino bianco secco. Trascorso questo periodo filtrare e conservare in bottiglia. Consumarne un bicchierino prima o dopo i pasti per i disturbi digestivi. Si consiglia invece la dose di due bicchierini al giorno lontano dai pasti nel caso di mestruazioni scarse o dolorose, emorroidi e varici.

Tisana:
Mettere 2 cucchiai di achillea in una tazza di acqua bollente. Possibilmente dolcificare con miele. Questa tisana è un ottimo preparato digestivo. Il gusto è piacevole e ricorda la più conosciuta camomilla. Non superare la dose consigliata di pianta fresca o essiccata per ogni tazza al fine di non creare un gusto eccessivamente aromatico.

Uso esterno:

Decotto:
Fare bollire due cucchiai di achillea (pianta) in 1/3 di litro d’acqua. Utilizzare il decotto per fare degli impacchi ogni mezz’ora sulla zona interessata da lussazione.

Olio di achillea:
Mettere 400 g di fiori di achillea in 1 l di germe di mais (o olio di mandorle) e lasciare macerare per un mese. Utilizzare per praticare frizioni contro arrossamenti o irritazioni della pelle.

Notizie e curiosità:
I Celti la usavano nelle cerimonie magiche. Discoride la raccomandava nella cura delle ferite. I Cinesi la impiegavano anche nella cura dei morsi di cani e serpenti, oltre che impiegarla nel rituale, i Ching per predire il futuro. I medici Ayurvedici la impiegano per far abbassare la febbre. Secondo Linneo veniva usata nel Nord Europa al posto del luppolo nella preparazione della birra, con l’idea che impartisse alla bevanda maggior potere intossicante. Nel secolo XVI i semi venivano usati per conservare i vini.

L’achillea in cucina:
L’odore intenso rispetta il sapore, amaro ma gradevole.
Le foglioline più tenere possono essere aggiunte a insalate e minestre, facendo però attenzione a non eccedere nella dose perchè sono molto aromatiche.
Ottima anche per insaporire salse, aceti e liquori casalinghi.

AVVERTENZA
A dosi elevate il thujone è tossico, non usare in gravidanza e allattamento, ma alle dosi consigliate è una pianta sicura.
Non esporre al sole la pelle bagnata dal succo della pianta.
Dosi elevate di Achillea possono dare alle urine una colorazione marrone scuro, ma questo non deve destare allarme, fare anche attenzione alle persone allergiche all’ambrosia che potrebbero sviluppare esantemi, sospendere l’uso se si presentano esantemi o diarrea, o dermatite allergica.

Attenzione!

1) Tutte le notizie riportate in questa sezione hanno solo uno scopo informativo. In nessun caso si vuole indurre ad auto-diagnosi o auto-terapia, questo può essere molto pericoloso. Solo un medico può effettuare diagnosi o terapia, per problemi di ordine sanitario rivolgersi al consiglio di un medico.
2) Ricordiamo che la raccolta di gran parte delle piante di questo sito è soggetta alle norme regionali per la protezione della flora spontanea

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