Cognomizzando a Fontanarossa

Come tutti i SANGIORGI (santi giomi) ti svegli RINZIVILLO (arzillo) e pieno DI GIOIA, con una forza d’animo che nessuno ti GUARAGLIA (eguaglia) anche se con la cervicale devi fare i CONTI, e ti massaggi il collo per LENER (lenire) i dolori. Ormai spenta riempi la stufa di CARBONE, davanti allo specchio ti pettini i bianchi CAPELLI, mentre la tua donna prepara gustosi PISOTTI (risotti) che con altri non hanno nessun ARAGONE (paragone); gorgoglia sul fuoco la CAFFERATA (caffettiera), ma tu ASSERETO (assorto) nei tuoi pensieri non ci fai caso, perché in mente ti REPETTI (ripeti) la PARODI (parodia) del dramma SICILIANO (cavalleria rusticana).
Ben intenzionato apri la persiana e delle mappe si sentono i CIGOLINI (cigolii), alzi lo sguardo al cielo BAZZURRO (azzurro) ed in alto lassù brilla ancora una STELLA, mentre un FALCHERO (falco) in volo si libra leggero, dalla finestra aperta entra in casa un MOSCONE, e si va a posare sui MOLINELLI della tua canna da pesca; guardi giù nel cortile dove ci sono vasi di FIORINI (fìori) e nell’angolo una pianta di ELSI (gelsi) ormai spoglia, al cielo si alza il canto del GALLIONE (gallo), scorgi in strada due tuoi amici, uno con un SACCO in mano pieno di MANGINI (mangimi), l’altro con la ZAPPIA (zappa) in mano ed un CAVAGNARO (cavagna/o) colmo di patate raccolte nei CAMPI, si quest’anno per il raccolto è stato un BOGNANNO (buon anno).
Si ode nel frattempo provenir dalla piazza un gran CHIOSSO (chiasso) ci sono dei bambini PICCOLI che giocano sul selciato, si sente anche un gran frastuono, del bar stanno alzando LA SALANDRA (serranda), viene il tuo amico a chiamarti , e ti dice FASSIO (faccio) due passi, vieni anche tu ? Accetti la proposta e ti metti il tuo CHIAPPELLONE (cappello grande) a falde larghe con marchio TRUDU (trade marking), con ampie e grandi falcate vi siete CARMINATI ( incamminati) verso il CAMPELLO (campo), sopraggiunge però un indecisione, forse è MEGLIOLA (meglio) andare ai FOPPIANI (pian) dei ZANARDI (anardi) dove li nel primo PRATO,c’è la verde MALERBA (erba) ed anche quei due alberi di PEIRANO (pero) e PUPPO (pioppo) che sembrano provenir dal giardino dei finzi CONTINI; qualcuno però ha acceso un FALOIA (falò) per bruciare degli arbusti ed emette una forte CAIULA (calur a), pensate sia meglio allontanarvi, e tornare in paese poiché il cielo si fa BIGGI (bigio) ed in montagna il tempo gira come una ROTA (ruota) e a burrascar ci mette poco, difatti in lontananza lampi e tuoni GARIBOTTI (grandi botti).
Verso il paese trovate nella strada un grosso BOGGIO (buco), che ci sta dentro un ELEFANTE, MACCIO’ (ma ciò) non vi spaventa, ai bordi della stessa DUNI (duna) di sabbia, e sul ciglio un albero DA RIN DELLA MORA (di more), arrivate SALVI alla bottega per comprare i TOSCANINI (toscani), incrociate due turisti di passaggio, mentre state facendo MELLINA (melina) fuori della bottega, e vogliono indicazioni per la strada del LAGOMARSINO (lago), e gentilmente indicandogliela avvisate che lassù sul monte tira un forte vento e non una leggera brezza MARIN (marina), per poi diregervi tranquilli e SERAFINI (serafici) al bar per il solito BRINDASSO (brindisi) ordinando BIANCHI e ROSSI, facendo una GUERRERA (guerra di parole perché ognuno vuole offrire, con un amico comune che facendo fìnta di VANIGIANI (vaneggiare) controllando con occhi SEVERI, che non AVANZINO (avànzino) stuzzichini, perché lui di questi ne fa incetta senza calma ed in tutta fretta! ! !

Mauro Elsi

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