Andare a funghi

Quello dei “fungaioli” è un popolo taciturno, guardingo, prudente. Escono di casa in gran segreto, nottetempo, per arrivare primi all’obiettivo. Compiono giri viziosi per non essere pedinati, da soli o in piccoli gruppi. Un esercito agguerrito, privo di scrupoli, addestrato alla guerriglia nella macchia. Quando la stagione è propizia Fontanarossa è attraversata da una sorta di mobilitazione collettiva : si comincia a controllare quando la luna è buona, si calcola la quantità di pioggia caduta e quanta ne può avere assorbita il terreno, si guarda se c’è stata presenza di vento e, cosa più importante di tutte, inizia un vero e proprio “spionaggio” tenendo d’occhio i “fungaioli” più famosi, quei personaggi che si recano nei boschi soltanto quando tutte le condizioni ideali per la nascita del porcino si sono verificate e che vanno a colpo sicuro soltanto nei posti dove sanno che il prezioso fungo nascerà. Osserviamo da vicino questo misterioso popolo.

Il corridore

Normalmente è una persona che il fungo lo ha visto soltanto in fotografia e che di fronte ad un porcino ha bisogno di confrontarlo con tutte le guide micologiche in suo possesso per essere certo della sua bontà. Si avvia per i boschi a passo sostenuto, attraversa foreste, risale torrenti, valica montagne inaccessibili. Il suo scopo è allontanarsi quanto più possibile dalla massa, alla ricerca di foreste vergini che non hanno mai conosciuto la presenza umana. Normalmente il suo bottino si riduce a qualche vecchio fungo scartato persino dagli animali; nel caso in cui riesca a catturare qualche preda rientra a casa passando per il centro del paese con aria indifferente con la speranza che qualcuno gli chieda di far vedere il suo bottino; se questo accade pronuncia frasi del tipo “Non sono andato a funghi, ho fatto solo due passi nei boschi” oppure “Non nasce niente, il terreno è troppo asciutto”.

Lo stanziale

E’ l’opposto del corridore. Generalmente è una persona che non è del posto ma che ha acquisito una buona esperienza e una buona conoscenza dei boschi. Si reca per funghi in qualsiasi stagione, a dispetto di chi gli dice che non nasce niente. Fidando sull’impredivibilità della sorte e del porcino sostiene che cento persone passano vicino ad un fungo e il centounesimo lo trova. Si aggira in ogni angolo del bosco ispezionando ogni singolo cespuglio e raccoglie qualsiasi tipo di fungo di cui sia sicura la sua commestibilità.

L’esperto

Ha contato i giorni passati dall’ultima pioggia, ha valutato a lungo orografia dei luoghi ed esposizione al sole, temperatura notturna e diurna, direzione e intensità del vento. Solo dopo avere elaborato tutti questi dati sceglie con cura l’area da battere. Normalmente lo si incontra mentre tasta il terreno sospirando: “E’ ancora troppo asciutto” oppure “E’ troppo bagnato, è un posto da galletti”.

L’opportunista

Non elabora strategie particolari : utilizza quelle degli altri. Segue i cercatori più esperti e tenta di sottrargli la preda all’ultimo istante. Naturalmente cerca di seguire “quelli del posto”, che gli garantiscono una più alta possibilità di successo e che segue accanitamente. Ovviamente è riconosciuto a sua volta e condotto in lunghi, inutili giri.

Quello “del posto”

E’ l’unico che trova i funghi. Perchè lui non li va a cercare. Lui sa con la massima precisione dove si trovano, a che ora, in che punto, quanti sono e di che qualità. Quando all’alba esce di casa sa perfettamente quanti e quali funghi porterà a casa. Lui non dice “Vado per funghi” ma “Vado per porcini” o “Vado per galletti” o ancora “Vado per barbiscin”. Quello del posto detesta i fungaioli in genere ma soprattutto quelli che sconfinano nelle sue fungaie e possibilmente li depista; per questo motivo, quando lui va a funghi, nessuno lo vede né uscire né rientrare salvo poi scoprire nella sua aia distese di cassette piene di funghi tagliati e messi ad essiccare.

Quello “che va sul monte”

E’ la persona più invidiata dai villeggianti. Perché non tutti possono andare sul monte e lo sventurato cercatore che non è del posto che vi si avventura è destinato a rimanere a bocca asciutta dopo avere scarpinato per ore e ore. Sul monte i funghi non si cercano, si prendono. I porcini nascono nelle fungaie conosciute soltanto ai pochi eletti del paese, in mezzo all’erba alta, per trovarli bisogna tastare il terreno con le mani o con il bastone nei punti dove si sa per certo che ci devono essere. Il funghi del monte per i villeggianti sono quasi una leggenda perché da loro non si fanno vedere, sono sempre molto più grossi e in maggiore quantità di quelli dei boschi. Il cercatore del monte raramente va a funghi nei boschi perchè la ritiene una ricerca troppo poco produttiva e la sua unica preoccupazione è quella di arrivare nella fungaia prima degli altri della sua “casta” per cui adotta vere tattiche da guerrigliero sia per uscire di casa alle 4 del mattino sia per arrivare sul monte prima del “nemico”.

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