Arnica (Arnica Montana)

Famiglia: Composite
Altri nomi dell’Arnica :
Battonica, piantaggine delle Alpi, stranudela, tabacco dei Vosgi, tabach de montagna, tabacco di Savoia
Descrizione:
Pianta con rosetta basale di foglie aderenti al terreno e da 1 a 3 paia di foglie del fusto opposte. Capolini terminali da 1 a 3 (raramente fino a 5), larghi da 5 a 8 cm, fiori ligulati da 15 a 25. Arbusto sempreverde. Protetta.
Altezza: 0,2-0,6 m. – Fioritura: da maggio ad agosto.
Dove si trova:
Prati radi, boschi soleggiati fino nell’arco alpino in vaste parti d’Europa.
Parti utilizzate:
I fiori , le infiorescenze essiccate, le parti sotterranee essiccate
Tempo di raccolta e conservazione:
Il rizoma si può raccogliere, scavandolo con una zappetta, in settembre, quando la pianta entra nel riposo vegetativo, oppure in marzo prima della ripresa; si tagliano le radichette laterali e si monda dalla terra. I fiori si raccolgono in giugno-luglio scegliendo quelli appena aperti.
Il rizoma si pone a seccare all’ombra e si conserva quindi in sacchetti di carta; i fiori si fanno seccare all’ombra in luogo molto aerato, rimuovendoli spesso in modo da ottenere un essiccamento il più rapido possibile, e si conservano in vasi di vetro o di ceramica al riparo dall’umidità e dalla luce.
Dopo la raccolta le infiorescenze vanno essiccate velocemente a 45° C.
Come si coltiva:
Esige terreni acidi, poveri di calcio; si riproduce per divisione dei cespi in primavera (questo è il metodo più sicuro) oppure per seme.
Principi attivi:
Olio essenziale, flavonoidi, un complesso di sostanze amare. Le sostanze attive non sono ancora del tutto note.
Proprietà:
Impiegata spesso come rimedio casalingo per uso esterno grazie alle sue proprietà stimolanti sulla cute, antiinfiammatorie e curative sulle ferite.
Utilizzata per un più veloce assorbimento emorragico in caso di malattie reumatiche e contenuta in gargarismi e pennellature in caso di malattie della bocca e delle gengive.
Internamente agisce come stimolante cardiaco e sulla circolazione sanguigna, viene usata spesso anche in caso di malattie venose.
A causa del pericolo di avvelenamenti in caso di iperdosaggio i preparati medicinali che la contengono sono segnalati.
Per quanto riguarda l’uso esterno, in caso di concentrazioni troppo alte, possono apparire irritazioni cutanee.
Preparazione e uso:
Decotto astringente :
Indicazione: per curare ecchimosi e contusioni.
Posologia: fare impacchi con tamponi imbevuti di decotto.
Preparazione: in 1 litro d’acqua fredda mettere 15 g di foglie e di fiori secchi, fare bollire per 15 minuti, poi filtrare. Il decotto va utilizzato molto freddo.

La tintura:
Si prepara mettendo al macero, per almeno 10 giorni, 20 gr. di radici e di fiori in 100 gr. di alcool a 60°, diluendo poi in mezzo litro d’acqua.
La tintura è rimedio contro le punture d’insetti e come applicazione sugli ematomi, sulle distorsioni, sulle ecchimosi e sulle slogature.

Notizie e curiosità: 
In passato le foglie essiccate venivano utilizzate come tabacco da naso o da pipa. Non viene gradita dal bestiame per il forte odore.

AVVERTENZA
Risulta velenosa a forti dosi o per uso interno (se non in diluizioni omeopatiche). La tintura non va mai impiegata pura ma solo diluita in acqua. Non utilizzare su ferite sanguinanti, nè vicina a bocca, occhi o organi genitali. Limitandosi alla raccolta dei soli fiori  non si metterà a rischio la moltiplicazione della specie e si otterranno preparati che, seppure di effetto più leggero, non hanno lo stesso potere irritante di quelli a base di radici.

Attenzione!

1) Tutte le notizie riportate in questa sezione hanno solo uno scopo informativo. In nessun caso si vuole indurre ad auto-diagnosi o auto-terapia, questo può essere molto pericoloso. Solo un medico può effettuare diagnosi o terapia, per problemi di ordine sanitario rivolgersi al consiglio di un medico.
2) Ricordiamo che la raccolta di gran parte delle piante di questo sito è soggetta alle norme regionali per la protezione della flora spontanea

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