Famiglia: Labiate
Altri nomi della Melissa :
Appiastro, arba di lemon, arba marausa, cedronella, citronella, citrunedda, erba bergamotta, erba cedrina, erba limona, erba menta, erba sana, fior d’api, limoncina, limoncella, limunina, melitea, menta de abis, mentuccia, milissa, palatea
Descrizione:
La melissa è un’erbacea perenne, a portamento cespuglioso, provvista di fusto ramificato, a sezione quadrangolare e ricco di peli ed un rizoma a sviluppo verticale. Può raggiungere dai 40 ai 100 cm di altezza.
Le foglie sono ovali, dentate e profondamente nervate, picciuolate di un colore verde intenso in superficie e verde chiaro nella parte inferiore ; sono cosparse di cellule oleifere; il loro aspetto ricorda molto le piante dell’ortica e della menta, emanano un delicato profumo di limone che rende questa aromatica molto apprezzata dalle api.
I fiori iniziano a sbocciare nel mese di giugno e la fioritura si protrae fino all’autunno; riuniti in infiorescenze, sono minuscoli e poco appariscenti, il loro colore vira dal bianco-rosato iniziale al pallido azzurro della piena fioritura; hanno forma di calice campanulato; la corolla anch’essa tubolosa, ha il labbro inferiore diviso in tre lobi con quello centrale più grande rispetto ai due laterali. Anch’essi hanno le stesse proprietà benefiche delle foglie.
Il frutto è un achenio.
Dove si trova:
Cresce spontaneamente nell’Europa meridionale e nell’Asia occidentale. In Italia la si può trovare nei luoghi incolti, nei campi, lungo le siepi e nelle zone ombrose fino a 1000 m. di altitudine (coincide con la zona del faggio); viene inoltre coltivata nei giardini.
Parti utilizzate:
In fitoterapia, della melissa sono utilizzati soprattutto le foglie ma anche i fiori e gli steli.
Tempo di raccolta e conservazione:
Le foglie, che vengono spesso utilizzate fresche, in estate; i fiori in giugno-luglio, all’inizio della fioritura. La raccolta avviene nel secondo anno di vita della pianta e nelle coltivazioni industriali anche due volte l’anno.
Solitamente si essiccano le foglie, ma purtroppo, quando non è fresca, quest’erba perde molte delle sue virtù.
Le foglie, raccolte prima della fioritura, si privano del picciolo, si essiccano rapidamente all’ombra in luogo ventilato, si conservano in recipienti ben chiusi al riparo della luce.
I fiori si legano in mazzi, si essiccano appesi all’ombra in luogo ventilato e si conservano in recipienti chiusi, al riparo dalla luce e dall’umidità.
Come si coltiva:
Come tutte le mente, si può riprodurre facilmente per talea di punta o mettendo a dimora dei pezzi di stoloni radicati. Può essere coltivata in vaso o in terra piena.
La melissa si può facilmente coltivare in giardino con un qualsiasi tipo di terreno, i risultati saranno migliori se il terreno sarà fresco e leggero. Una zona parzialmente ombrosa è preferita.
La semina avviene in primavera direttamente all’aperto. Si possono anche moltiplicare per divisione dei cespi interrando le piantine ad una distanza di circa 30 cm in modo che abbiano spazio sufficiente per crescere e infoltirsi; in questo periodo le piantine andranno annaffiate abbondantemente; solo quando le piantine avranno attecchito bene le annaffiature andranno ridotte in modo da non compromettere il contenuto aromatico delle piante.
Principi attivi:
Negli estratti della pianta sono rintracciabili: glicosidati, acido caffeico, acido rosmarinico, acido caffeico ed acido clorogenico, vari flavonoidi (luteolina, quercetina, apigenina, chemferolo) i triterpeni i quali sono responsabili dell’ azione antispasmodica e sedativa; Recentemente è stato dimostrato che tali sostanze esercitano anche un’azione antistaminica..
Le foglie di melissa contengono tra lo 0,02 e lo 0,2 per cento di olio essenziale, i cui componenti principali sono: citronellale (30-40 per cento), citrale a e b (20-30 per cento.
Ulteriori componenti importanti sono la metilcitronellale, ocimene, citronellolo, nerolo e geraniolo, pinene, linaiolo, mucillagine, amido, tannino, canfora, pectina.
Sono presenti inoltre vari sesquiterpeni tra cui il b-cariofillene ed il germacrene D, contenuti nell’olio in percentuale del 10 per cento. Recentemente sono stati riscontrati nelle foglie di melissa anche glicosidi monoterpenici (ed altri glicosidi con aglicone volatile).
La composizione dell’essenza di melissa, comunque, dipende notevolmente da vari fattori (climatici, geografici). In condizioni climatiche particolari (ad esempio in Spagna), il contenuto di olio essenziale in droghe di determinate provenienze può salire sino allo 0,8 per cento. Inoltre, le foglie di primo taglio forniscono un’essenza sensibilmente diversa da quella ottenuta con i tagli successivi.
Proprietà:
Le sue proprietà sono: antispasmodica, carminativa, stomachica, emmenagoga, tonica, sedativa, digestiva, diaforetica, ipotensiva e bradicardica.
E’ utile per le somatizzazioni intestinali, e gastriche, per gli spasmi addominali, di tipo ansioso, come nella sindrome del colon irritabile, in quanto ha una duplice azione sia come antispastico, che come sedativo, di aiuto anche nella gastrite, nelle gastralgie, nelle nevrosi gastriche, nelle difficoltà digestive, nella nausea nel vomito, nella dispepsia biliare, come tonico psico-fisico, nei disturbi di stomaco, aiuta ad alleviare gli spasmi gastrici e intestinali, specie se di origine nervosa e se accompagnati da bruciore, da senso di calore, da senso di morsa che stringe lo stomaco, nel caso di ulcera, mescolare alla melissa le radici di altea e di liquirizia. Aiuta nella aerofagia, flautolenza, aiuta nel vomito delle gestanti, favorisce la secrezione della bile, diminuisce il colesterolo, coadiuvante negli acufeni, nei disturbi della memoria.
E’ un ottimo sedativo per l’insonnia, l’ipereccitabilità, il nervosismo, l’irritabilità, utile nei soggetti nevrotici, bulimici , utile per l’emicrania, le cefalee, i tremori, le vertigini psicogene, la tachicardia, utile nelle sindromi depressive, trova impiego nei disturbi della menopausa, allenta la tensione, all’inizio ha una azione leggermente eccitante ma poi ha una funzione calmante, si consiglia anche nei casi di di eccitazione, nella nevrosi cardiaca è un ottimo sedativo del sistema nervoso centrale, nella distonia neurovegetativa, nelle palpitazioni, negli stati di tensione nervosa premestruale. Allevia l’inquietudine , la tristezza, dovuta ad umore melanconico utile nei momenti critici della propria vita
Essendo una pianta antispasmodica, antinervina, carminativa, diaforetica, stomachica emmenanoga, agisce anche sul fegato stimolando la coleresi e sui reni favorendo la diuresi, utile nella piccola insufficienza epatica. Ha anche una azione ipotensiva e bradicardica, abbassa la pressione alta.
La melissa è sempre stata consigliata nei postumi delle paralisi, nelle debolezze muscolari, nei tremori dei vecchi, nei languori fisici e morali susseguenti a lunghi patimenti. Così la melissa è molto indicata nelle convulsioni, nelle nevrosi, nell’isterismo ed in ogni forma patologica afferente il sistema nervoso.
Gli estratti in acqua calda della melissa evidenziano forti proprietà antivirali (in sistemi di coltura di cellule e di uova) contro la malattia Newcastle, i virus degli orecchioni, dell’herpex simplex, del vaiolo dei bovini ed altri. I polifenoli (tranne l’acido caffeico) ed i tannini sono considerati i principi attivi responsabili di queste proprietà antivirali.
L’acido rosmarinico, presente anche in altre Lamiacee, possiede un’ azione antitiroidea impedendo il legame dell’ormone ipofisario stimolante della tiroide (TSH) con i recettori di membrana specifici. La frazione polifenolica ed alcuni componenti dell’olio essenziale dimostrano invece una attività antivirale specifica contro Herpes virus. Uso esterno:
E’ uno stimolante cutaneo e trova impiego per bagni aromatici, detergenti intimi, lozioni, maschere, mialgie e dolori articolari muscolari.
Uno studio clinico condotto su pazienti affetti da herpes simplex labialis ricorrente ha riportato che il trattamento topico con una crema a base di Melissa riduce l’intensità dei sintomi e abbrevia il periodo della malattia.
Una funzione poco nota è quella di antitarme: si può infatti utilizzarla per profumare gli armadi e tenere lontano, appunto, le tarme.
Notizie e curiosità:
Il suo nome deriva dal greco melissa (ape) perché è una pianta molto ricercata dalle api.
Ritenuta dai greci sacra ad Artemide, la melissa è sempre stata usata come pianta medicinale e il famoso medico Paracelso le attribuiva il potere di far rivivere anche il malato più grave.
Secondo la teoria delle signature la Melissa è pianta di Venere per eccellenza, cioè pianta medicinale per i disturbi femminili. Infatti, conosciuta fin dal Medioevo per le sue proprietà antiisteriche e sedative, è capace di curare disturbi gastrici e nausee da ipereccitabilità, amenorree e dismenoree di origine psichica.
Questo genere di pianta viene coltivata anche industrialmente: infatti le foglie e i fiori freschi, vengono raccolti due volte l’anno e distillati; il prodotto ottenuto è l’essenza di melissa che viene usata oltre che in profumeria anche nella preparazione dei liquori, come ad esempio l’Arquebuse, l’Assenzio e lo Chartreuse e il Benedectine.
Preparazione e uso:
Tisana:
Dovete versare acqua bollente sulla droga finemente tagliata e lasciare in infusione in un recipiente coperto per 5-10 minuti prima di filtrare. Per accentuare gli effetti calmanti, alcuni consigliano di aggiungere alcune foglie di valeriana. L’infuso, con aggiunta di foglie di menta, è benefico anche per le nausee di gravidanza.
Nel caso di punture di insetti ponendo alcune foglie, appena colte, sulla parte dolente si avrà sollievo.
“L’acqua di melissa” dei Carmelitani scalzi.
Si prepara con 150 grammi di melissa fresca o 60 di secca, 30 grammi di buccia di limone grattugiata, 15 grammi di cannella, 15 di chiodi di garofano, 15 di polvere di noci moscate, 5 grammi di radice di angelica e 5 di coriandoli. Il tutto viene bollito per cinque minuti in mezzo litro di acqua, vi si aggiunge mezzo litro di grappa e si espone al sole in un vaso ermeticamente chiuso per circa tre settimane. Alla fine si filtra e si conserva il liquido così ottenuto in bottiglie ben chiuse.
Quest’acqua di melissa si prende nella misura di un cucchiaino di caffè diluito in un po’ d’acqua prima dei pasti principali. L’acqua di melissa dà gli stessi risultati se presa nella misura di trenta o quaranta gocce su di una zolla di zucchero.
Per i bambini o le persone allergiche all’alcol, l’acqua di melissa può essere sostituita, con gli stessi effetti, dal decotto.
Decotto
Lo si prepara bollendo per qualche minuto due cucchiai di melissa in mezzo litro d’acqua e si prende nella misura di un bicchiere prima dei pasti. Nei disturbi nervosi questo decotto sarà più efficace se con la melissa verrà bollito un cucchiaio di radici di valeriana.
Infuso
Va preparato con un cucchiaino di melissa, uno di menta ed una tazza di acqua bollente, sarà efficace ristoro nei vomiti nervosi delle donne incinte.
Spirito di melissa
Il vecchio famoso spirito di melissa è un ottimo calmante, facilita le digestioni difficili, combatte le nausee ed il vomito, ridà colore alla faccia nei frequenti mal d’auto o di mare. Si prepara con 150 grammi di melissa, 450 di alcol puro e 450 di acqua. Si mette in bottiglia, si espone al sole per tre giorni, si filtra e se ne prende un cucchiaino da caffè in una tazzina d’acqua o trenta gocce su una zolletta di zucchero tre volte al giorno.
Nelle fredde sere invernali, poi, non c’è niente di più indicato di un cucchiaio di acqua o di spirito di melissa in una tazzina di acqua molto calda da prendersi prima di coricarsi.
Bellezza:
L’infuso (un pizzico d’erbe in una tazza d’acqua bollente) si può usare come tonico per il viso e nel risciacquo dei capelli grassi.
Il decotto (una manciata d’erbe immerse in acqua fredda e poi fatte bollire per una ventina di minuti) si aggiunge all’acqua del bagno allo scopo di tonificare l’organismo.
La Melissa in cucina:
Nell’uso popolare, la melissa viene apprezzata come erba aromatica: le sue foglie fresche, dal caratteristico profumo di limone, sono usate per insaporire insalate, minestre, frittate, carni, salse per il pesce, maionese, marmellate, macedonie di frutta e dolci.
Molto impiegata per la preparazione di liquori ai quali conferisce un sapore simile a quello del limone ma più aromatico.
E’ opportuno cogliere le foglie prima della fioritura, quando sono più profumate e usarle sempre fresche.
AVVERTENZA
Poiché studi condotti su animali hanno evidenziato che può causare elevazione della pressione intraoculare, soggetti affetti da glaucoma dovrebbero evitare di assumere preparazioni a base di Melissa, almeno fino a quando non saranno effettuati studi sull’uomo.
Dati gli effetti di antagonismo nei confronti dell’ormone stimolante la tiroide (TSH) è sconsigliata l’assunzione in soggetti affetti da ipotiroidismo.
Si ritiene che vi possano essere interazioni con i barbiturici e con il metimazolo. L’associazione con l’iperico e la passiflora ha prodotto uno stato di ipersonnia invece che antidepressivo.
L’essenza pura di Melissa è considerata uno stupefacente ma poco tossica ed in piccole dosi provoca torpore e rallentamento dei battiti cardiaci.
Non esistono studi sufficienti sull’uso in gravidanza e durante l’allattamento. Per questo motivo si ritiene necessario avvertire il proprio medico prima di assumere la pianta in entrambe queste condizioni.
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