Famiglia: |
Rosacee
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Descrizione: |
Arbusto alto fino da 1 a 3 m, dalla corteccia grigio scura e ricca di spine legnose; i fiori color avorio sono piccoli e molto numerosi; il frutto è una bacca rotonda, di color azzurro violaceo quando quando è matura.
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Dove si trova: |
Cresce sui pendii soleggiati e ai margini dei sentieri delle regioni montuose di tutta Europa; si è naturalizzato nel continente americano.
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Parti utilizzate: |
I fiori, i frutti (prugnole), le foglie, la corteccia
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Tempo di raccolta e conservazione: |
Raccolta: La corteccia si stacca dai rami più giovani in autunno e nello stesso periodo si raccolgono i frutti, in primavera e all’inizio dell’inverno si raccolgono, invece, le foglie e i fiori.
Conservazione: La corteccia si essicca al sole, le foglie si utilizzano solo fresche, i fiori si essiccano all’ombra e si conservano in sacchetti, i frutti si raccolgono ancora acerbi e si essiccano in forno.
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Principi attivi: |
I fiori contengono amigdalina (un glucoside cianogenetico), derivati della cumarina e flavonoglucosidi, che esercitano un'azione lassativa, diuretica e depurativa.
I frutti (prugnole o susine selvatiche) contengono tannino (responsabile del tipico sapore aspro), flavonoidi, acido malico, saccarosio, pectina, gomma e vitamina C.
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Proprietà: |
Il prugnolo non è una pianta medicamentosa eccezionale, tuttavia le sue proprietà appaiono interessanti e vale la pena di saperle sfruttare.
L'effetto lassativo dei fiori è leggero ma efficace ed è seguito da un'azione antispasmodica della muscolatura che ricopre l'intestino crasso: sono molto indicati nella stitichezza funzionale, che si manifesta nei casi di colon irritabile.
I frutti, al contrario dei fiori, sono astringenti e perciò utili in caso di diarrea semplice e di decomposizione intestinale; i frutti sono anche eupeptici , aperitivi e tonificantii dell'organismo in generale.
Il consumo dei frutti provoca un aumento dell'appetito e una sensazione rinfrescante e rivitalizzante; si possono mangiare freschi, cotti o sotto forma di sciroppo.
Il liquido di cottura delle prugnole si può utilizzare per effettuare tamponi nasali efficaci per fermare l'epistassi (emorragia nasale); si può usare anche per fare sciacqui e gargarismi in caso di gengivite (infiammazione delle gengive) e di faringite.
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Preparazione e uso: |
Uso interno:
Ha un effetto lassativo indicato nella stitichezza funzionale, che si manifesta nei casi di colon irritabile.
Frutti - si possono consumare freschi o bolliti nell'acqua (bastano 2 minuti), per togliere il sapore aspro.
Infuso
Si prepara con 60 g di fiori in 1 litro d'acqua; se ne prende una tazza al giorno, al mattino.
In caso di diarrea semplice e di decomposizione intestinale; stimolano i processi digestivi ed ha funzione aperitiva e tonificante.
Sciroppo
Si prepara con mezzo chilo di frutti, mezzo chilo di zucchero e un bicchiere d'acqua. Si mescola e si lascia bollire per 15 minuti; si ottiene uno sciroppo rosso e di sapore gradevole; si filtra con un panno e si prende a cucchiaiate, come antidiarroico o come aperitivo.
Decotto
Si fanno bollire 100 g di frutti in 1 litro d'acqua per 10 minuti, a fuoco lento; si filtra il liquido ottenuto e si somministra a cucchiaiate.
Tisana di prugnolo
Tostate un cucchiaino di foglie di prugnolo. Da questa operazione dipende il miglioramento o l'esaltazione del sapore.
Mettete in infusione le foglioline di prugnolo tostate in una tazza d'acqua calda, lasciare riposare e filtrare.
Gradita anche con l'aggiunta di limone o di latte, edulcorando in ogni caso.
E' una bevanda senz'altro corroborante e ricorda il sapore del tè usuale, ma con una vena diversa e gradita.
Una concentrazione troppo elevata di foglioline rende il preparato sgradevole.
Uso esterno:
Per fermare l'epistassi (emorragia nasale).
Infuso di prugnolo
Ponete a riposare per 15 minuti 10 g di prugnolo (foglie essiccate) in 1 l di acqua bollente.
Filtrate e utilizzate per lavaggi locali contro la leucorrea.
Infuso di prugnolo
Ponete a riposare 20 g di prugnolo (frutti) in 1 l d’acqua bollente per 15 minuti.
Filtrate e utilizzate per fare gargarismi contro il mal di gola.
Tamponi nasali
Si effettuano con una garza impregnata dello stesso decotto che si consiglia per uso interno.
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AVVERTENZA
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Le mandorle dei noccioli delle prugnole, come quelle di molti altri frutti della famiglia delle Rosacee, contengono acido cianidrico, che è un potente tossico e quindi non si devono mangiare, né schiacciare.
Anche la corteccia dei rami e della radice contiene acido cianidrico o prussico e, anche se alcuni la consigliano come astringente, va decisamente evitata.
Corteccia, foglie e fiori vanno quindi somministrati solo dietro prescrizione medica, rispettando scrupolosamente le dosi.
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1) Tutte le notizie riportate in questa sezione hanno solo uno scopo informativo. In nessun caso si vuole indurre ad auto-diagnosi o auto-terapia, questo può essere molto pericoloso. Solo un medico può effettuare diagnosi o terapia, per problemi di ordine sanitario rivolgersi al consiglio di un medico.
2) Ricordiamo che la raccolta di gran parte delle piante di questo sito è soggetta alle norme regionali per la protezione della flora spontanea.
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